Il teakwonder è un must del ripristino del teak, c’è chi lo odia e chi non può farne a meno. Scopriamo come si comporta nella nostra prova!
Confezione
il combo pack è composto da 2 flaconi, un teak cleaner (pulizia, flacone blu) e un teak brightener (sbiancante, flacone giallo). Nel mio caso i flaconi sono da 1 litro, ma sono disponibili anche due contenitori da circa 4 litri. Nel mio caso i tappi hanno due fori da dover bucare, ma ho notato che altri flaconi hanno già il foro predisposto per spargere il prodotto senza avere sprechi, suppongo sia stato cambiato recentemente e che a breve saranno tutti così nei negozi. Probabilmente il mio rivenditore aveva ancora la vecchia fornitura in magazzino. Su ogni prodotto ci sono le istruzioni in italiano di applicazione. Non ho trovato informazioni riguardo la biodegradabilità, ma l’azienda mi conferma che non ci sono problemi.
Applicazione
Il primo passaggio consiste nel bagnare abbondantemente il legno in maniera omogenea. Dopodichè si inizia con il prodotto blu stendendolo sulla superficie. Io scelgo di stenderlo direttamente dal tappo, ma chi vuole può scegliere anche di applicarlo con uno spruzzino per dosarlo in maniera più omogenea. Quindi si procede allo spazzolamento, nel senso della venatura del legno. Qui ci sarebbe da aprire una piccola discussione poichè in questo modo sebra che si pulisca più a fondo ma rischiamo anche di scavare maggiormente il rivestimento e quindi accelerare il deterioramento. Nel dubbio utilizzate sempre una spazzola a setole morbide per non danneggiare le fibre del legno. Una volta spazzolata l’area trattata passiamo al risciacquo con acqua a pressione per rimuovere tutto lo sporco accumulatosi. Vi consiglio di bagnare abbondantemente anche la vetroresina perchè gli schizzi di sporco una volta seccati sulla superficie sono un pò scomodi da rimuovere. Ad occhio valutiamo se fare una seconda applicazione o meno, nel mio caso durante la seconda applicazione la schiuma chiara mi segnala che la superficie è pulita.
Una volta rimosso lo sporco possiamo scegliere se applicare la fase due o meno. E’ principalmente una questione di estetica, c’è chi il legno lo preferisce chiaro e chi più scuro. Il prodotto ha azione istantanea, potete notarlo anche voi facendo una prova come quella effettuata nel video. Io scelgo di applicarlo con un pennello o con una spugna in modo da non sprecare detergente, dopodichè procedo ad un risciacquo abbondante per prevenire esposizioni prolungate del prodotto.
Risultati e considerazioni
Il risultato è veramente ottimo e omogeneo, ha la comodità di non dover aspettare tempi tecnici di utilizzo, sebbene in caso di grandi superfici dovrete lavorare molto soprattutto nella fase uno perchè è tutto lavoro manuale da effettuare. Vi consiglio di fare una piccola prova poichè alcuni diportisti hanno avuto problemi con i comenti del rivestimento, soprattutto quando è stato applicato in pieno sole. Inoltre in particolare durante la fase due (ma anche la fase uno) indossate protezioni poichè il contatto con la pelle può irritarla e causare bruciore, in caso di contatto risciacquate abbondantemente perchè è veramente fastidioso. In alcuni casi una volta asciutto dopo la fase due il teak risulta eccessivamente secco, ma dipende sempre dalle condizioni di partenza.
Vantaggi
- Ottimo risultato
- Resa praticamente istantanea
- Flaconi comodi per l’applicazione
- Poco consumo di prodotto
Svantaggi
- Molta fatica per ripulire il legno
- Fase due irritante sulla pelle
- In determinate condizioni può danneggiare i comenti
Sul teak wonder manca del tutto la terza e più importante fase! L’applicazione del pressing and dealer! Necessaria per avere del teak perfetto.
Pienamente d’accordo, ma purtroppo al momento ho solo una tavola di teak “consumata” e la sto utilizzando per completare i prodotti di ripristino. Appena saranno conclusi si parte con i test a lungo termine sulla protezione con olio e controlli periodici alle intemperie!